lunedì 6 giugno 2022

Questo è territorio nostro". Così i nordafricani hanno attaccato gli agenti.

 "Un massiccio lancio di sassi e bottiglie contro la polizia e poi risse a colpi di bastonate e coltellate. Hanno demolito tutto ciò che si trovavano di fronte i migranti africani che il 2 giugno scorso hanno occupato il lungolago del Garda,"

E' evidente che questo Governo ha rinunciato alla SOVRANITA' permettendo a delinquenti nordafricani&C.  di venire a devastare il nostro Paese. Quanto è successo  servirà  FINALMENTE  a fare capire che questo  s g o v e r n o      deve andare a casa subito.

VIA  VIA  VIA I DELINQUENTI DI IMPORTAZIONE, TORNINO A DELINQUERE A CASA LORO!!!


8 commenti:

  1. Da tutto il Mondo, porte aprte dell'Italia a chiunque voglia venire a DELINQUERE. Grazie lamorgese, stai distruggendo l'ossatura del Paese. Che DIO ti punisca come meriti

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  2. Il raduno sul Garda al grido “Comanda l’Africa”. Caccia al branco accusato di molestie sessuali, le vittime: “Sapremmo riconoscerli”
    Le ragazze molestate sul treno da una trentina di adolescenti dopo il maxi-raduno sul Garda Al setaccio i video sui social e i filmati di sorveglianza per identificare i responsabili

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  3. Torna libero l’uomo che correva con il machete nel quartiere Aurora: “Grazie giudice!”
    A petto nudo e con diversi tagli sul petto, correva armato in mezzo alla strada inseguendo un suo connazionale

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  4. Caro sindaco LO RUSSO: ma lo vedi o NO che Torino ha molte zone in mano alla delinquenza africana? Cosa dobbiamo ancora aspettarci?
    VERGOGNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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  5. Torna libero Hamza Zarir, il 28enne marocchino filmato mercoledì primo giugno mentre inseguiva un connazionale in corso Giulio Cesare, brandendo un machete. «Grazie» ha detto il ragazzo rivolgendosi al giudice Pier Giorgio Balestretti, che oggi — 6 giugno — ha disposto la sua scarcerazione al termine dell’udienza in cui sono stati sentiti alcuni testimoni per fare chiarezza sull’episodio avvenuto nel quartiere Aurora. A chiedere la revoca della misura cautelare è stata l’avvocato Francesca D’Urzo, che difende il giovane. Il marocchino dovrà presentarsi ogni giorno nel commissariato Barriera di Milano e firmare. Mercoledì, inoltre, si dovrà nuovamente presentare in aula per l’ultima udienza del processo, che si svolge con rito abbreviato.

    Hamza, nel corso dell’udienza di convalida, aveva spiegato che quel pomeriggio era stata aggredito da alcuni pusher mentre era alla fermata del tram numero 4, all’angolo tra corso Giulio Cesare e corso Emilia: «Il machete non era mio, l’ho raccolto da terra per difendermi». Secondo l’accusa Hamza avrebbe poi colpito un ragazzo con il coltello, ma la presunta vittima è sparita nel nulla. Oggi a testimoniare si è presentato un giovane marocchino, un amico di Hamza che quel giorno era con lui. Il ragazzo ha spiegato che erano alla fermata «Emilia» e cinque pusher — armati di spray al peperoncino, bottiglie, stampelle e catene delle bici — li hanno aggrediti. «Loro spacciano e non vogliono che qualcuno si fermi alla pensilina», ha spiegato. Il testimone ha poi detto che uno degli aggressori aveva un coltello: «Sono scappato e quando sono tornato indietro ho visto Hamza che aveva una ferita in testa. Abbiamo preso il tram per andare in ospedale».

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  6. S.SALVARIO TORINO risa a colpi di bottiglie: Sindaco ma non provi vergogna per il cesso che è diventata TORINO!!!

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  7. Ancora botte, ancora lanci di bottiglie a San Salvario, in quell'angolo di quartiere che sembra a tutti gli effetti fuori dal controllo delle istituzioni cittadine. Siamo in via Saluzzo, angolo via Berthollet. È il tardo pomeriggio di domenica 5 giugno quando in strada scoppia l'ennesima rissa. Dalle immagini che ha registrato un residente si vede un ragazzo che ribalta a terra un bidone dell'immondizia e, rovistandovi dentro, cerca una bottiglia vuota. La trova, la prende e la lancia contro qualcuno che è dall'altra parte della via. Un altro ragazzo segue il suo esempio, ma è meno fortunato. Non trova nulla e dopo alcuni secondi si scaglia contro il rivale che sta dall'altra parte della strada. La rissa si esaurisce in pochi minuti, giusto il tempo per attirare i residenti sui balconi. Ancora una volta la violenza torna in strada a pochi passi dai locali della movida, dalle vie frequentate dai turisti e sotto casa dei residenti di San Salvario che, dopo l'ultima aggressione che ha subito uno di loro, adesso vogliono risposte alla loro richiesta di sicurezza.

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  8. Dunque abbiamo un apparente colpo di scena. Ieri mattina il Corriere della Sera riporta un articolo nel quale attribuisce al COPASIR la compilazione di una sorta di lista di proscrizione nella quale sono riportati i nomi di giornalisti, tra i quali anche il mio, considerati "vicini alla Russia". Oggi il presidente di quel comitato, Adolfo Urso, dichiara di non aver mai scritto tale lista e di "aver ricevuto un report classificato". Dunque il Corriere si sarebbe inventato tutto? Non ci sarebbe da meravigliarsi, ma Urso resta molto evasivo riguardo a questo fantomatico rapporto. Chi lo avrebbe preparato e quali sarebbero i suoi contenuti? Ciò che abbiamo osservato ieri resta comunque valido. Il COPASIR non ha alcuna legittimità nel prendere in esame rapporti nei quali si assocerebbero giornalisti e altre figure pubbliche alla Russia. Compito del COPASIR è solamente quello di vigilare sull'attività dei servizi segreti. Soprattutto resta da capire chi ha dato mandato a chi in merito alla preparazione di questa relazione. Non appena ci si accosta al mondo dell'intelligence italiano si sentono i miasmi di attività opache e illegali. Tra le varie bonifiche di cui lo Stato ha bisogno c'è quella dei servizi segreti. Questo apparato da troppo tempo è divenuto un corpo estraneo che piuttosto che preservare l'integrità delle istituzioni e la sovranità nazionale trama contro di esse.

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