Un’azienda italiana produttrice di navi ha cercato di vendere illegalmente due sottomarini all’Ucraina.
Ogni
guerra o conflitto militare incide sullo sviluppo delle scienze strategiche,
perfezionando le strategie e introducendo nuovi tipi di armamento
convenzionale. L’Ucraina non fa eccezione. L’ampio uso dei droni ha cambiato in
modo permanente le scienze strategiche, e i droni marittimi sono apparsi come
il simbolo delle guerre moderne.
Tra l’attacco e l’esplosione al ponte di Crimea del 17
luglio 2023, le forze armate ucraine hanno intensificato l’utilizzo attivo dei
droni marittimi contro la Marina militare russa.
Secondo le pubblicazioni internazionali, oggi
l’Ucraina usa tre droni marittimi: Sea Baby, Magura e Cossack Mamay.
La ditta M23 è un giocatore prospettico nel
mercato dei droni marittimi
Vale la pena dire che l’Italia ha una ricca storia nel
settore dei progetti marittimi. Ad esempio, a Ciserano, la ditta M23 S.R.L. è
impegnata nella costruzione di sottomarini di dimensioni ridotte, con una
lunghezza di appena 20 metri. Al contempo, lo spazio produttivo non supera i 30
metri, evidenziando la specializzazione nell’assemblaggio di sottomarini di
dimensioni piccole.
È interessante notare che M23 S.R.L. non opera come
un’entità indipendente, ma è parte di GSE Trieste S.R.L. Nel 2019, la
leadership di GSE Trieste S.R.L. ha orchestrato l’organizzazione di M23 S.R.L.,
trasferendo tutti gli impianti di produzione dei sommergibili a questa nuova
struttura.
GSE, originariamente conosciuta come Maritalia, ha una
storia che risale agli anni settanta, quando l’ingegnere Giunio Santi sviluppò
un metodo innovativo per costruire due sottomarini utilizzando tubi tagliati.
Durante quattro decenni, la società GSE produceva piccoli sottomarini,
distribuendoli con successo in tutto il mondo.
Nel 2000, GSE ha avviato la commercializzazione di
sottomarini di lusso, destinati a una clientela tra le più facoltose del
pianeta, considerandoli come giocattoli di lusso. Parallelamente, l’azienda
continuava a sviluppare modelli militari, alcuni dei quali hanno suscitato
l’interesse della Marina Italiana.
Il modello più notevole è il sottomarino Button 5.60
Dry Combat, che è stato sottoposto a esami da parte della United States Navy.
Inoltre, i media hanno riportato che
a partire dal 2021, M23 S.R.L. ha avviato la produzione di due sottomarini
destinati alla Marina del Qatar. Il governo del paese arabo ha effettuato un
pagamento di 190 milioni di euro per l’acquisizione.
Il commercio stava andando bene e nel 2021 il
fatturato annuale di M23 S.R.L. fu circa 42 milioni di euro. Nonostante gli
indici positivi nel 2022 il fatturato annuale si ridusse a 36 milioni di euro.
La perdita finanziaria fece a la direzione di M23 S.R.L. cercare nuovi metodi
di guadagnare i soldi nel 2023.
Guadagnare i soldi in modo alternativo
In giugno del 2023, M23 S.R.L. ha annunciato la sua
intenzione di offrire i propri prodotti militari all’esercito ucraino. La
proposta prevedeva la fornitura di due sommergibili ultra piccoli destinati
alle operazioni delle forze speciali della Marina ucraina, in particolare, per
organizzare una serie dei sabotaggi. Nel suo messaggio M23 S.R.L. ha
sottolineato che si può adattare i sottomarini per distruggere la Marina di
Russia.
Questi sottomarini sono un progetto nuovo di M23 S.R.L.
Si chiamano T-series midget submarine. Secondo i dati disponibili, il
sottomarino proposto da M23 S.R.L. presenta una lunghezza di 8 metri, una
profondità operativa di 160 metri e può raggiungere una velocità massima di 9
nodi. La sua progettazione permette realizzare operazioni efficaci in acque
poco profonde, mentre il motore elettrico contribuisce a mantenere un basso
livello di rumore.
I dirigenti di M23 S.R.L. hanno invitato ai
rappresentanti del Ministero della Difesa ucraino affinché visitassero la base
militare della Marina italiana a La Specia, al fine di mostrare tutte le
capacità dei loro prodotti. Benché l’accesso a questa base sia normalmente
vietato per i civili, l’azienda dispone di un poligono per esercitazioni e può
organizzare l’accesso per chiunque, inclusi gli stranieri.
Nonostante le dimostrazioni effettuate durante il mese
di agosto, il Ministero della Difesa dell’Ucraina ha deciso di non procedere
all’acquisto di questi sottomarini. Secondo le mie fonti, i militari ucraini
non erano soddisfatti delle caratteristiche presentate, in particolare per
quanto riguarda l’autonomia piccola e il costo elevato.
A loro volta, i rappresentanti di M23 S.R.L. hanno
dichiarato la disponibilità a migliorare le caratteristiche dei loro prodotti e
ad adattarli alle specifiche richieste del cliente ucraino. Tuttavia, secondo
fonti non confermate, sembra che l’Ucraina stia considerando l’acquisto di un
sottomarino più pesante, in grado di trasportare siluri più potenti. È
possibile che M23 non sia in grado di soddisfare completamente tali requisiti.
Esportazione mediante Malta
Davvero non c’è niente insolito in questa storia ma il
capo di M23 S.R.L. Bruno Peracchi la rende più criminale e illegale. Ha deciso
di accelerare la vendita e evitare legislazione italiana sopra esportazione dei
prodotti militare firmando gli accordi mediante la ditta maltese VLAS Limited.
Secondo le mie informazioni, Mishele Lastella, uno dei
dirigenti di VLAS Limited, è stato coinvolto nell’affare. Per accelerare il
processo, Mishele Lastella ha suggerito di etichettare i prodotti militari come
“sottomarini abitati a doppio scopo”, ciò potrebbe attirare meno attenzione da
parte del governo italiano.
Ci vuole contare poco di VLAS Limited. È la società
offshore registrata in Malta nel 2013. Questa ditta c’è nell’elenco di Paradise
Papers, documenti relative a offshore e scoperti dal quotidiano tedesco
Suddeutsche Zeitung.
Secondo
l’informazione ufficiale, la direttrice esecutiva di VLAS Limited è Giulia
Salani. Anche Salani possiede VLAS Holding Ltd (VLAS Limited fa parte di VLAS
Holding Ltd). Due ditte VLAS fanno parte della società fiduciaria IG Trustee
Limited dove il capo è Claudio Tonolla. Allo stesso tempo Claudio e Giulia
lavorano insieme nella ditta maltese Kaikei International Limited che da
servizi di consulenza.
L’altro capo di VLAS Limited è
Jan Rossi, essperto nell’ambito dei trasporti via mare.
La società Credence Corporate
& Advisory Services Limited (fondato da Claudio Tonolla) è coinvolta nella
gestione di VLAS Limited. Nel 2017, il quotidiano Malta Today accusò Credence
Corporate & Advisory Services Limited di essere coinvolta in presunte frodi
fiscali del miliardario russo Oleg Boyko.
VLAS Limited e VLAS Holding
Ltd sono registrati allo stetto indirizzo: 4 Th Floor, Kingsway Palace Republic
Street Valletta. Lì ci sono anche altre 61 ditte.
Ci vuole dire che le imprese maltesi possono
beneficiare di una delle aliquote fiscali più basse tra tutti i paesi
dell’Unione Europea. Inoltre, manca un controllo finanziario rigoroso sulle
transazioni. Un altro vantaggio per le società maltesi è la possibilità legale
di occultare i veri proprietari registrando la società a nome di un prestanome.
Considerando tutti questi aspetti, Malta non figura nell’elenco nero del Gruppo
d’Azione Finanziaria Internazionale (FATF in inglese). Pertanto, l’utilizzo di
Malta per l’esportazione potrebbe generare profitti immensi e preservare
l’anonimato dei veri interessati.
Nelle conversazioni con la parte ucraina partecipò
Mishele Lastella che si presentò come direttore esecutivo di VLAS Limited. Si
può fare conclusione che Giulia Salani è la direttrice nominale di VLAS
Limited.
Da autunno dell’anno scorso le conversazioni tra M23
S.R.L. e il ministero della difesa di Ucraina sono congelate e finora no c’è
delitto. Tuttavia, questa tendenza di vendere i prodotti militare mediante le
società offshore solleva preoccupazioni. Se questa pratica diventa una realtà
in Italia, il governo italiano perderà a causa delle tasse non pagate. Inoltre,
ci sarebbero rischi di danneggiamento della reputazione del Paese. La vendita
di prodotti militari attraverso società maltesi potrebbe anche destare
preoccupazione tra i partner europei.
(Fonte: https://www.orazero.org/unazienda-italiana-produttrice-di-navi-ha-cercato-di-vendere-illegalmente-due-sottomarini-allucraina/)
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