Il Parlamento russo ha approvato il secondo passaggio della legge che mette completamente al bando la propaganda omosessualista. Il successo della Russia sta tutto nel suo fermo e netto rifiuto del liberalismo mentre il fallimento dell'Occidente sta tutto nella sua completa adesione ad esso.
https://www.rt.com/russia/567064-lgbt-law-russia-approved/
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Mi scrivono da Torino : "Carissimo prof.Pintos, parecchi appartamenti del condominio in oggetto, sono pieni di MUFFE crate da no...
-
Ricevo e pubblico: "Caro prof.Pintos, nulla è cambiato dal post da Lei pubblicato in data 30 giugno 2024 . I lavori di sistemazione d...
-
Ricevo e pubblico: “Gentile Prof.Pintos, un mio carissimo Amico mi ha confidato fra le lacrime che da anni è VITTIMA delle cattiv...
Giusto basta con GENDER e deviazioni vergognose.
RispondiEliminaLeader di grandi aziende, politici, professori e accademici asiatici. Il tavolo dei lavori abbandona di grandi personalità, anche se non è dato sapere il nome di tutti i presenti. Il 19 e il 20 novembre scorsi, a Tokyo, nella sala di un hotel non distante dall’ufficio del primo ministro giapponese, si è riunita la Trilateral Commission, o Commissione Trilaterale, un’organizzazione enigmatica che, ormai dal 1973, riunisce, di tanto in tanto, personalità di spicco per discutere e proporre soluzioni ad alcuni dei problemi più complessi del mondo.
RispondiEliminaFondata quasi 50 anni fa da David Rockefeller, la Commissione descrive sé stessa come un importante luogo per “incubare le idee e formare relazioni tra settori e aree geografiche” ma anche come “un gruppo di Paesi che condividono valori comuni e un impegno per lo stato di diritto, economie e società aperte e principi democratici”. La Trilateral Commission è stata creata durante la Guerra Fredda con l’obiettivo di guidare il partenariato di sicurezza “trilaterale” Usa-Giappone-Europa e, ancora oggi, le sue deliberazioni, e la presunta influenza che esercita, sono oggetto di molteplici speculazioni.
La struttura direzionale della Commissione comprende le tre aree geografiche dalle quali provengono i membri. Esiste un gruppo nordamericano, che copre Stati Uniti, Canada e Messico, uno europeo e, infine, uno asiatico-pacifico, che abbraccia Giappone, Corea del Sud, membri dell’Asean, Australia, Cina, India e Nuova Zelanda. Ciascun gruppo ha una propria presidenza e figure di rilievo. La leadership è collegiale, mentre le tre presidenze regionali sono affiancate da un Comitato esecutivo.
L’incontro di quest’anno, avvenuto in Giappone, è il primo dall’inizio della pandemia. Nonostante le tematiche e le soluzioni proposte siano di grande importanza – se non altro perché provengono, come detto, da personalità di spicco – le saltuarie partecipazioni al raduno sono solo su invito, tanto che alcuni media si riferiscono alla Commissione Trilaterale definendola una sorta di organizzazione segreta. Per la prima volta in 50 anni, i lavori della commissione, tutte le sessioni, sono stati aperti a tre giornalisti del Nikkei Asia, che hanno così potuto partecipare alla riunione del Gruppo Asia Pacifico, a condizione di non citare per nome i partecipanti.In generale, ogni nuovo candidato per l’adesione alla Commissione viene attentamente esaminato prima di essere ammesso. Tra i vari nomi, che a più riprese hanno preso parte dei lavori passati, citiamo il segretario di Stato americano Antony Blinken, Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, il primo ministro danese Mette Frederiksen e il ministro indiano degli affari esteri Subrahmanyam Jaishankar. È proprio questa sorta di “porta girevole” tra la commissione e gli alti ranghi della politica internazionale ad aver dato adito ai teorici della cospirazione. In ogni caso, dalla riunione giapponese ono emersi spunti interessanti. Che potrebbero, almeno in parte, plasmare il prossimo futuro del pianeta.A Tokyo, come detto, si è riunito l’Asia Pacific Group. Tra i partecipanti figuravano un giovane politico giapponese, considerato un papabile futuro primo ministro, vari ex funzionari del Ministero delle Finanze e, addirittura, un parente della famiglia imperiale nipponica. Tralasciando l’immagine della Commissione, considerata da molti politici populisti una specie di camera di élite non elette e irresponsabili, vale la pena accendere i riflettori sul tema chiave del recente incontro, sia per il suo contenuto che, soprattutto, per le sue possibili conseguenze globali.