sabato 8 ottobre 2022

 

"Avremo un governo mondiale, che vi piaccia o no. L'unica questione è se questo governo verrà realizzato tramite la conquista o il consenso"
(Paul Warburg 17 Febbraio 1950, testimonianza dinanzi al Senato degli Stati Uniti)

 

7 commenti:

  1. Mi permetto di far notare ancora una volta come tutti gli scenari prospettati dai falsi controinformatori di governi tecnici in arrivo ad ottobre si sono rivelati falsi. Il sistema sta letteralmente implodendo. I partiti sono terrorizzati dal governo e si stanno spaccando. La scelta di invitare i lettori all'astensionismo si è rivelata, alla luce dei fatti, la più saggia e lungimirante. Questa scelta è quella che ha accelerato il processo di disgregazione della liberaldemocrazia e dei suoi corrotti partiti.

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  2. Si profila già l'ipotesi del voto anticipato all'orizzonte dal momento che la Meloni sta chiaramente cercando di passare la mano per non andare al governo. In tal caso, il generale malcontento degli italiani contro questi partiti responsabili dei crimini della farsa pandemica salirà ancora di più. Se a questo aggiungiamo che i partiti si stanno disgregando per le loro faide ed emergono puntuali gli scandali da questi commessi negli ultimi due anni, ci avviciniamo ad un completo reset della politica italiana. Il prossimo passo da fare sarà chiedere lo scioglimento di questi partiti che si ritraggono dalle responsabilità governative, e chiedere il perseguimento dei loro gravissimi reati commessi nei due anni precedenti. Il funerale della liberaldemocrazia è sempre più vicino

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  3. Le cosiddette "autorità anticorruzione" sono il trionfo della tipica ipocrisia della democrazia liberale. Queste autorità avrebbero il compito di vigilare sulla corruzione delle istituzioni pubbliche ma nella realtà il loro compito è consentire e lasciare che gli elementi corrotti e infedeli inseriti nello Stato continuino a perseguire i loro traffici indisturbati. L'esempio più lampante è la farsa pandemica. Vi risulta che l'autorità anticorruzione abbia mosso un dito di fronte alle ruberie di massa portate avanti dai vari governi e regioni tra forniture di mascherine fantasma e appalti per i tamponi truffa? L'autorità anticorruzione non ha mosso un dito. Il compito delle cosiddette "authority" non è quello di vigilare e impedire il malaffare della democrazia liberale e dei suoi gestori. È quello di non disturbare i manovratori all'opera.

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  4. Ciò che vediamo è la lista degli azionisti di Banca d'Italia. Innanzitutto è utile ribadire che è assolutamente falso quanto diffuso dai propagandisti della falsa controinformazione riguardo ad una nazionalizzazione dell'istituto decisa da Draghi. Ne abbiamo già parlato. Chi è interessato, può vedere i contributi precedenti. Detto ciò, vediamo come la cosiddetta banca centrale sia nelle mani di azionisti privati. Una riforma della Banca d'Italia che preveda il suo ritorno allo Stato non prevede soltanto la piena proprietà statale della banca ma anche la possibilità che il suo capitale non sia suddiviso in azioni e scalabile dal mercato. La banca centrale deve essere considerata come un corpo imprescindible e indisponibile dello Stato. La proprietà statale della banca centrale è la condizione indispensabile per ristabilire la rinascita dello Stato imprenditore e dell'IRI.

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  5. a notare anche il fatto come nessun media mainstream nè tantomeno la sua protesi della falsa controinformazione, parli del convitato di pietra per ciò che riguarda il ministro dell'Economia del futuro, e a questo punto, incerto governo Meloni. Il convitato è in questo caso Giulio Tremonti. Giorgia Meloni non ha bisogno di interpellare figure esterne per quel ruolo. Ha la persona indicata dentro la sua casa, ma sia lei sia il presidente dell'istituto Aspen dei Rockefeller in Italia si guardano bene dal discutere di tale ipotesi. Giulio Tremonti sa perfettamente che il vecchio ordine eurocratico da lui salvaguardato assieme al resto della classe politica italiana è ormai agonizzante. Sa al tempo stesso che è necessario uscire dall'euro e fare un massiccio programma di investimenti pubblici per scongiurare la recessione ma non si avvicina nemmeno a via XX settembre perché nè lui nè gli altri possono e vogliono contraddire gli ordini dei loro vecchi e indeboliti referenti. La globalizzazione sta esalando il suo ultimo respiro e i partiti italiani che l'hanno sorretta non faranno nulla che possa andare contro questo processo storico ormai giunto al termine. I partiti italiani scompariranno assieme alla globalizzazione.

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  6. Il Tempo ha pubblicato un retroscena del Corriere, secondo il quale la Meloni sarebbe intenzionata a non dare alcun ministero a Berlusconi per "punirlo" della sua decisione di non votare La Russa al Senato. In realtà, lady Aspen sembrava aver già preso prima questa decisione ma adesso si servirebbe semplicemente del pretesto che Berlusconi le ha dato. Se ciò corrisponde al vero, oserei dire che quanto avevo osservato riguardo ad una volontà della Meloni di non andare al governo e di alzare volutamente la posta per far saltare il banco sarebbe praticamente certo. Chi vuole realmente andare al governo non impone diktat o fatwe contro i suoi "alleati". Lo stato profondo italiano ha chiesto a Giorgia Meloni di bere l'amaro calice lasciato da Draghi sulla scrivania di palazzo Chigi, ma lady Aspen non sembra avere la minima intenzione di salire al governo. C'è una intera classe politica che è responsabile di numerosi crimini contro il popolo italiano, e costoro sanno che il redde rationem non è più procrastinabile.

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  7. In questo video, vediamo come ormai in ciò che è rimasto delle truppe di Zelensky ci sia scoramento e disprezzo nei confronti del fantoccio di Soros. I militari ucraini affermano esplicitamente che non sono disposti ad eseguire ordini che implicano l'esecuzione di crimini quali quelli di sparare alla popolazione civile. Ribadiscono inoltre che stanno combattendo con dei ferrivecchi e non con armi adatte a sostenere lo scontro con i russi. È la ennesima conferma di come attorno alla storia della fornitura di armi ci sia una enorme propaganda. Washington non ha affatto dato il sostegno che avrebbe potuto dare a Kiev. Se gli Stati Uniti avessero veramente voluto sostenere il regime di Zelensky, a quest'ora avremmo avuto una vera escalation del conflitto sul piano globale. Putin sapeva perfettamente che Washington non avrebbe messo in campo la sua macchina da guerra. Putin sapeva perfettamente che alla Casa Bianca c'è un limbo non controllato dallo stato profondo.

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