lunedì 19 settembre 2022

Le lamentele meloniane...

E' normale, è fisiologico, è comprensibile che in politica ci siano persone che non la pensino come noi  e che ci contestino. La Meloni, politica di lungo corso dovrebbe sapere che esiste una contestazione e che vada accettata. Quello che conta è dimostrare con i fatti la bontà delle proprie idee politiche con tangibili realizzazioni. Le lamentele meloniane a mio avviso servono solo a rafforzare le contestazioni.


6 commenti:

  1. La Meloni ci tiene a far sapere alla famiglia Rockefeller che l'ha accolta nel suo club, l'Aspen, che lei non ha alcuna intenzione di toccare la legge infanticida 194. La pasionaria di Fdi vuole che si sappia che lei non è contro questo culto della morte che da 40 anni si è instaurato nel Paese. Il fatto che non esistono differenze tra i vari partiti è evidente in ogni aspetto, specialmente per ciò che riguarda l'etica che dovrebbe essere il fondamento di una nazione sana. La politica è devota al culto di Moloch.
    (fonte: Cesare Sacchetti - TELEGRAM)

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  2. Il nervosismo, o forse dovremmo dire il panico, di Toscano e Paragone è probabilmente dovuto al fatto di essere perfettamente consci che il 25 settembre il loro fallimento sarà fragoroso e incontestabile. A tali personaggi è stato affidato il disperato compito di provare a smobilitare l'enorme massa dell'astensionismo per provare a salvare la morente liberal democrazia. Nonostante l'impresa fosse impossibile costoro hanno accettato perché i poteri che gestiscono Toscano e Paragone sono gli stessi che gestiscono i partiti presenti in Parlamento. Per provare a spingere le persone dentro le urne, lo stato profondo italiano ha bruciato tutti i suoi agenti delle false opposizioni. Gli utili idioti candidati lo sanno e hanno compreso che dopo il 25 la fine di tale sistema porterà inevitabilmente alla loro definitiva sparizione. La guerra tra bande non sarà soltanto in Parlamento ma anche tra le fila delle false opposizioni

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  3. L'autorazzismo è stato ed è tuttora il più insidioso e letale cavallo di Troia che è stato utilizzato dai nemici dell'Italia per istigare un sentimento di odio nei confronti dell'Italia. Tale propaganda di menzogne è basata sul principio che i popoli del Nord-Europa, protestanti, siano in qualche modo più avanzati o liberi di quello italiano, cattolico. La farsa pandemica è stata solo l'ultima grande prova che ha dimostrato quanto questa campagna sia intrisa di bugie. Il popolo italiano è stato quello, al netto dei covidioti, che ha dimostrato più tempra e resistenza rispetto a quelli del Nord Europa che invece si sono sottomessi molto di più alla operazione terroristica del coronavirus. Le proteste degli italiani hanno fatto il giro del mondo. Questa falsa filosofia è stata utilizzata dalle massonerie e dal liberalismo per tenere l'Italia prigioniera e impedirle invece di essere fiera della sua grandezza. Questo falso pensiero è il primo nemico da abbattere ed espellere.

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  4. Nel 1999, la NATO commetteva un vero e proprio crimine di guerra nei confronti della Serbia bombardando una nazione sovrana e uccidendo il suo popolo. Era il momento nel quale trionfava il mondo unipolare, un mondo nel quale esisteva solo l'uso della forza armata atlantista nei confronti delle nazioni disallineate. 23 anni dopo, la Russia attua la sua operazione speciale in Ucraina e mette fine a quel mondo. Il 2022 sarà ricordato nei libri di storia come l'anno in cui l'unipolarismo atlantista è definitivamente crollato per essere sostituito dall'era del mondo multipolare.

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  5. A proposito, stasera Toscano entra negli studi televisivi di Porta a Porta. Per l'occasione, Vespa tirerà fuori dal ripostiglio il plastico di Cogne. Si collegheranno probabilmente anche Crepet e Taormina, che continua a sostenere l'innocenza di Anna Maria Franzoni. Toscano finalmente potrà battersi contro i mostri del mainstream e potrà farlo dall'alto della "benedizione" che il massone Magaldi gli ha nuovamente dato in questi giorni. La tragedia delle false opposizioni si tramuta in farsa. Serata da non perdere.

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  6. 220 miliardi di contributi pubblici alla Fiat: ” pretenderemo un risarcimento ”
    Data di pubblicazione: lunedì 24 settembre 2012In: Diritto del lavoro, News1 Commento
    Nessun’altra impresa italiana ha goduto degli stessi privilegi concessi alla Fiat. ” Sudori dei contribuenti italiani” ribadisce il presidente Paccagnella e continua, ”le piccole imprese se li sognano aiuti così generosi, se non fosse per loro, l’Italia sarebbe una nazione senza industrie, fabbriche, occupazione ”.

    La Fiat è un’azienda privata che si regge su finanziamenti pubblici. Dal 1975 ad oggi ha ottenuto dallo Stato italiano l’incredibile somma di 220 miliardi di euro. Vanno calcolate tutte le voci: dalla cassa integrazione per i dipendenti ai prepensionamenti, dalle rottamazioni concesse dietro l’esborso dello Stato italiano, agli stabilimenti costruiti con i soldi dei contribuenti italiani e i contributi statali. Solo per i contributi in conto capitale gli abbiamo dato 6.059 miliardi di lire, di mezzo anche gli interessi ricevuti per gli investimenti nel Mezzogiorno d’Italia in base al contratto di programma stipulato con il governo nel 1988. Le società beneficiate, la Sata di Melfi, in Basilicata e la Fma di Pratola Serra, in Campania, hanno goduto dell’esenzione decennale dalle imposte sul reddito per le società meridionali. Mentre la legge 488 per il Mezzogiorno, in soli quattro anni, dal 1996 al 2000, ha fatto affluire nelle casse del Gruppo altri 328 miliardi di lire in conto capitale. Per gli ammortizzatori sociali in un decennio 1.230 miliardi di lire, altri 700 miliardi pubblici sono stati spesi per prepensionare 6.600 dipendenti nel 1994, e altri 300 miliardi per le indennità di 5.200 lavoratori messi in mobilità. Perchè Marchionne insiste con il voler portare via la Fiat agli italiani? È solo un discorso di pressione fiscale? La Fiat è passata da un indotto di 250 mila dipendenti agli attuali 30 mila. Il motivo reale che spinge Marchionne ad abbandonare l’Italia non lo sapremo mai, potrebbe essere una strategia geopolitica o di vergognoso risparmio fiscale. Vista la sua potenza potrebbe restare e combattere insieme a noi questa battaglia, altrimenti, può andarsene a patto che restituisca ogni euro di questi 220 miliardi ottenuti. Superata la nostalgia nei confronti dell’ultima bandiera che se ne va, dobbiamo decidere come salvare questi posti di lavoro: riavere indietro tutti gli aiuti di Stato può servire in questo senso. Al costo di mettere su una dura battaglia legale. Inoltre va redatto una sorta di contratto o disegno di legge da presentare a Bruxelles: le macchine costruite in Polonia o negli altri Paesi a basso regime fiscale e minor salariato, non dovranno essere vendute in Italia a prezzi triplicati. Come se da noi vivessero solo nababbi o idioti. Stop a tutti i finanziamenti pubblici verso altre aziende: d’ora in avanti chi vuole aiuti deve firmare un contratto che impedisca alla stessa di licenziare o chiudere in Italia per un tempo adeguato all’aiuto ricevuto. Monti insieme ai suoi tecnici ministri chiarisca una volta per tutte a Marchionne un concetto basilare: riveda i suoi progetti aziendali o si faccia carico dei lavoratori
    (fonte: https://www.federcontribuenti.it/220-miliardi-di-contributi-pubblici-alla-fiat-pretenderemo-un-risarcimento/)

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