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SACERDOTE IN GAMBA
RispondiEliminaMolti probabilmente non avranno familiarità con il nome di Marta Dassù. Si tratta della direttrice della rivista Aspenia di proprietà dell'istituto Aspen fondato dalla famiglia Rockefeller. Parliamo quindi del gruppo di portavoce e di portatori di interessi dei Rockefeller tra i quali ci sono Romano Prodi, Giulio Tremonti e Lucia Annunziata, solamente per citarne alcuni. La Dassù è costretta a prendere atto che il paradigma della globalizzazione è definitivamente giunto al termine. Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un trasferimento di potere senza precedenti dagli Stati nazionali verso entità sovranazionali.
RispondiEliminaLo Stato non è più da tempo il decisori ultimo della vita politica e sociale di una nazione. I suoi poteri sono stati sottratti da classi politiche corrotte e portati in dote alle entità finanziarie di Londra e New York. La vita di un popolo si decideva altrove perché le famiglie dei Rothschild e dei Rockefeller hanno infiltrato le istituzioni dei loro emissari. Quella fase ora sta volgendo al termine. Stiamo assistendo al processo inverso. Il potere gradualmente sta tornando alle nazioni. E la nazione che sta gestendo questo processo è la Russia di Vladimir Putin. Nel mondo de-globalizzato lo Stato non sarà più un simulacro giuridico telecomandato da massoneria e finanza. Nel mondo de-globalizzato, gli Stati nazionali torneranno ad essere protagonisti. In questo mondo, i margini di crescita per l'Italia sono semplicemente enormi.
https://www.iltempo.it/personaggi/2022/06/16/news/marta-dassu-globalizzazione-crisi-mondiale-economia-terribile-guerra-covid-russia-stasera-italia-32048093/
www.iltempo.it
La Russia chiarisce un importante aspetto. I suoi prodotti alimentari sono a disposizione sul mercato dei Paesi che non sono considerati ostili a Mosca. La Russia non ha mai scatenato alcuna guerra economica nei confronti dell'Occidente. È stato l'Occidente a scatenare tale guerra alla Russia e l'unico vero perdente in questo conflitto è l'Occidente stesso. La Russia gode da tempo della autonomia alimentare a differenza dei Paesi Occidentali che sono legati a catene produttive internazionali. Il vantaggio più grande della de-globalizzazione sarà proprio questo.
RispondiEliminaSarà quello di avere una economia che non dipende dall'estero. Attraverso la globalizzazione non abbiamo solo rinunciato alla nostra produzione nazionale e a milioni di posti di lavoro. Abbiamo rinunciato alla nostra indipendenza alimentare. La sola prospettiva di riportare qui la produzione di beni che ora importiamo ci dà l'idea dell'enorme potenziale di cui disponiamo in ogni settore economico, industriale ed alimentare. La de-globalizzazione sarà ciò che farà tornare l'Italia una delle prime economie mondiali. https://www.rt.com/business/557260-russia-agricultural-products-friendly-countries