Stan Meyer inventò il motore ad acqua. Avrebbe potuto cambiare il mondo ma fu trovato morto.
Il suo nome è quasi sconosciuto, per ovvie ragioni. Scomodo e
geniale, lo statunitense non aveva interessi economici ma desiderava fornire al
mondo una valida alternativa al petrolio. Ciò non piacque ai big dell’oro nero,
Inventori dimenticati, le cui storie risultano seppellite da
cumuli di menzogne. Le ragioni di tali insabbiamenti si celano dietro a
interessi economici globali. Nell’era del petrolio, l’oro nero che soggioga le
menti e spinge le coscienze a commettere azioni di dubbia moralità, chiunque
provi a cercare soluzioni alternative mette a rischio la propria stessa vita.
Ci vuole coraggio e senso del dovere, nei confronti di una collettività
bisognosa di soluzioni accessibili ed esterne alle dure leggi del mercato.
Stanley Allen Meyer è un nome quasi sconosciuto e volutamente
dimenticato, un nome destinato a sollevare un grande polverone e moltissime
controversie. Nel 1987 Meyer espose pubblicamente in una trasmissione
televisiva di una emittente dell’Ohio, un prototipo di vettura denominata Dune
Buggy e alimentata solamente ad acqua. Era capace di percorrere 184 km con 4
litri d’acqua. La sua tecnologia prevedeva l’utilizzo di un motore ad
elettrolisi , che con un dispendio minimo di energia scindeva l’idrogeno
dall’ossigeno e alimentava la “Water Car”. L’inventore riuscì ad ottenere i
brevetti per il suo ambizioso progetto, spinto dalla necessità di fornire alla
popolazione una reale alternativa al petrolio, economica e non inquinante.
La sua iniziativa fece presto il giro del mondo, anche perchè
lo stesso Meyer volle pubblicizzarla dichiarando che chiunque avrebbe potuto
con soli 1500 dollari, apportare le dovute modifiche alla propria vettura, così
da renderla idonea all’utilizzo dell’acqua come combustibile. Stan sosteneva
che la tecnologia dovesse essere al servizio delle persone e non viceversa. In
breve tempo fu contattato da numerosi personaggi di spicco del mondo
petrolifero, ricevendo offerte milionarie per l’acquisto del suo incredibile
brevetto, ma Stanley le rifiutò tutte. Non si piegò di fronte al denaro,
proseguendo verso il suo nobile obiettivo.
Purtroppo il 20 marzo del 1998 Stanley Meyer fu trovato morto
nel parcheggio di un centro commerciale nella sua città natale, Grove City.
Aveva da poco pranzato assieme al fratello Steve, che lo vide
pochi minuti prima di morire e affermò chiaramente di aver notato i tipici
sintomi di avvelenamento. Pochi giorni dopo il suo decesso si presentarono a
casa sua degli esponenti dell’FBI e sequestrarono la sua vettura e i suoi
progetti. Da allora del motore ad acqua non si è più sentito parlare e neppure
di Stan. Molti siti di mala informazione hanno fatto passare il suo caso per
bufala, disonorando il suo nome e screditando la sua invenzione. Stan Meyer non
è il primo né l’ultimo inventore ad aver ricevuto un simile trattamento, per il
semplice fatto di aver messo in dubbio le basi dell’economia globale, con
un’invenzione capace di rivoluzionare il mondo dell’energia. La sua storia ci
rammenta che le soluzioni per combattere molte delle problematiche attuali, ci
sarebbero, e anche da un bel po’ di tempo. Il problema non sono tanto le
soluzioni, ma gli interessi che si celano dietro. Non bisogna dimenticare la
storia di quegli uomini che hanno perso la vita per difendere la verità e
renderla accessibile a tutti. La storia di Stan è la storia di tutti noi.