giovedì 11 maggio 2023

attuare subito il BLOCCO NAVALE.

   

E' indispensabile attuare subito il blocco navale per fermare la tratta di esseri umani di Scafisti senza scrupoli, veri criminali.

8 commenti:

  1. Sono pienamente daccordo sul BLOCCO NAVALE!!!

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  2. Non se ne può più:stanno svuotando le galere africane per riempirci di nulla facenti che piacciono tanto alla SINISTRA: se li portino a casa loro.

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  3. In mano a delinquento africani che sono IMPUNITI

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  4. Milano, si infila nel portone e tenta di stuprare una donna: l'orrore del gambiano
    11 Maggio 2023 - 13:30. Il gambiano, irregolare e senza fissa dimora, avrebbe seguito la vittima, una donna di 44 anni, fino a casa. Dopo essersi infilato nel suo appartamento l'ha picchiata e tentato di stuprarla. Picchiata con pugni e calci al volti da uno sconosciuto che, dopo averla pedinata fino a casa, si è intrufolato nel suo appartamento ed ha tentato anche di stuprarla. È quanto accaduto ad una donna di 44 anni, residente in un condominio di via Washington, a Milano, mercoledì sera. L'aggressore, un gambiano di 23 anni, irregolare e senza fissa dimora, è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di violenza sessuale, tentata rapina e lesioni. Stando a quanto riporta il Corriere.it, i fatti risalgono pressappoco alle ore di 18 di ieri. Dopo aver seguito la vittima fino a casa, lo straniero è riuscito a entrare nel palazzo mettendo avanti un piede quando il portone si stava chiudendo. Poi è rimasto in agguato, fermo nella penombra, in attesa che la 44enne aprisse la porta dell'appartamento. Quindi, ricostruiscono gli investigatori, si è avventato sulla donna colpendola ripetutamente al corpo con calci e pugni. Dopo averla picchiata, le ha strappato anche i vestiti nel tentativo di abusarne sessualmente. Lei è riuscita a reagire urlando e chiedendo aiuto con tutto il fiato che aveva in gola. Le grida disperate non sono passate inascoltate ai vicini di casa che hanno allertato immediatamente i carabinieri. Nel frattempo, il 23enne ha anche rovistato nei cassetti per cercare di trafugare qualcosa.In men che non si dica, una pattuglia del 112 si è precipitata sul posto. Lo straniero, colto sul fatto, è stato subito arrestato. Dalla banca dati è emerso che si tratta di un cittadino originario del Gambia, 23 anni, irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora. Il gip ha chiesto la convalida del fermo con le accuse di violenza sessuale, tentata rapina e lesioni. L'interrogatorio si svolgerà nelle prossime ore. La vittima è stata soccorsa con un'ambulanza e trasportata in ospedale con un codice giallo.Uno ne prendono e cento ne arrivano, il foglio di via non serve a nulla. Meloni dove si!!!!! La prossima volta non ti voto, con i migranti non stai facendo nulla e la magistratura li difende.

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  5. Bergoglio come Ratzinger: "Assicurare diritto a non dover emigrare" Nel Messaggio per la 109esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, il Papa riprende la linea dei suoi predecessori e attacca i trafficanti. Benedetto XVI nel suo messaggio per la 99esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, scrisse parole che sono rimaste nell'immaginario collettivo e ancora oggi vengono spesso citate. “Nel contesto socio-politico attuale - sostenne Ratzinger - prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra”. E il testo del suo successore diffuso oggi per la 109esima Giornata si pone proprio sulla linea di quelle parole. Francesco ha parlato chiaro, dicendo che "è necessario uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della Comunità internazionale per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra". Secondo il Papa, si tratterebbe di un "diritto non ancora codificato, ma di fondamentale importanza", aggiungendo anche che "fino a quando questo diritto non sarà garantito – e si tratta di un cammino lungo –– saranno ancora in molti a dover partire per cercare una vita migliore". Un appello, dunque, ai governi nazionali e agli organismi internazionali per far sì che le migraziani siano il frutto di una scelta libera a differenza - ha ricordato - della fuga della Santa Famiglia in Egitto così "come del resto non lo furono molte delle migrazioni che hanno segnato la storia del popolo d’Israele".

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  6. Le mani della 'ndragheta sul business dei migranti. Massimo Malpica Doppia operazione della Dda a Catanzaro e Vibo Valentia: i fermati favorivano gli sbarchi e lucravano sugli appalti. Migranti e ndrangheta. Due operazioni della Dda di Catanzaro colpiscono il business criminale degli sbarchi e quello «tradizionale» delle ndrine, che avevano trovato il modo non solo di infiltrare le amministrazioni del territorio ma pure di lucrare sull'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. La prima operazione, condotta dal Dac della Polizia e coordinata dalla Dda guidata da Nicola Gratteri, ha smantellato un'organizzazione transnazionale che trafficava esseri umani, portandoli per compensi tra i 7mila e i 15mila euro - dalla Turchia al Nord Europa, viaggiando su navi a vela e attraversando Grecia e Italia. Sono serviti quattro anni di indagini, iniziate con gli accertamenti della Gdf del 2018 su alcuni sbarchi di velieri con migranti e «capitani» russofoni, per arrivare all'arresto di 29 persone, tutte curde-irachene, accusate di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di riciclaggio del denaro incassato con il business. Soldi versati in una cassa comune a Trieste e poi trasferiti all'estero in tranche di 999 euro per non sollevare sospetti. L'organizzazione intercettava i «clienti» ad Aksaray, quartiere di Istanbul, e da qui dopo aver incassato la prima tranche (col sistema di trasferimento fondi della «Hawala», basata sull'onore e su una serie di intermediari), i migranti venivano trasferiti sui vascelli a Smirne o sulla costa greca, entrando nel Paese da Salonicco e versando ai greci la seconda parte del compenso prima di tornare in mare a Patrasso. Anche gli italiani davano una mano negli sbarchi che avvenivano nel Sud, incassando 5-600 euro per i viaggi verso il Nord Italia. Da qui, passando per Trieste o per Ventimiglia e viaggiando, a seconda delle possibilità, nascosti in camion o su treni e taxi, i migranti proseguivano per le nazioni di destinazione. Sempre che avessero, ovviamente, pagato tutta la tariffa. Altrimenti venivano bloccati finché qualche parente provvedeva al saldo. L'altra operazione, Maestrale-Carthago, vede 167 indagati e il fermo di 61 appartenenti alle famiglie ndranghetiste della provincia di Vibo Valentia. Accertate infiltrazioni nel comune di Cessaniti per «aggiustare» graduatorie di concorsi pubblici a favore di dirigenti «vicini», estorsioni a una società appaltante del servizio di raccolta rifiuti a Mileto e Briatico, il condizionamento, anche attraverso accordi corruttivi, di dirigenti medici dell'Asp di Vibo Valentia (per lucrare su appalti o per ottenere perizie compiacenti) e, appunto, l'emissione di fatture per operazioni inesistenti per raggirare per 400mila euro il sistema dell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati nei comuni di Joppolo, Mileto e Filadelfia. Soddisfatto il governatore calabrese Roberto Occhiuto, mentre per il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi le due operazioni «confermano che il nostro sistema di sicurezza c'è e ci sarà sempre per contrastare i fenomeni criminali». Preoccupato invece il commissario del Carroccio in Calabria, Francesco Saccomanno, che rimarca come la ndrangheta sia «sempre più forte e radicata» in Calabria e in Italia, e con rapporti «profondi» in tutto il mondo. Intanto, mentre gli sbarchi superiori dal primo gennaio a oggi di quasi 4 volte rispetto allo stesso periodo degli ultimi due anni, oltre 45mila contro meno di 13mila concedono un giorno di tregua, proseguono i trasferimenti per alleggerire l'hotspot di Lampedusa: 465 dei 639 ospiti ieri erano infatti in partenza, con due voli diretti a Bologna e a Milano e con una nave partita alla volta di Porto Empedocle.

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  7. L'allarme di Confcommercio: redditi più bassi che nel 1995.
    150 euro in meno di reddito pro capite rispetto al 1995, 800 in meno di consumi rispetto al 2007: Confcommercio e Censis fotografano un'economia ancora in apnea. Il reddito pro capite degli italiani è più basso rispetto al 1995. Lo sottolineano le stime di Confcommercio e del Censis che segnalano come la serie di crisi e recessioni subite dall'Italia abbia colpito duramente le prospettive economiche dei nostri connazionali.La recessione del 2007-2008, la crisi europea dei debiti del 2010-2012, il lungo decennio di stagnazione e infine lo shock della pandemia e la recenssione da Covid del 2020 hanno danneggiato le prospettive economiche del Paese.

    L'Italia sta arrivando nel 2023 a colmare il gap con il 2019, anno pre-pandemico, in termini di reddito pro-capite. Ma resta ancora sotto i livelli del 2007 e addirittura del 1995. Nel 1995 il reddito pro capite medio degli italiani, attualizzato al costo della vita, era di 150 euro più alto che a fine 2022.

    Secondo il direttore del Centro Studi di Confcommercio, Mariano Bella, "i trent'anni di bassa crescita si sentono nelle nostre tasche e nei temi di disagio sociale e crescita della povertà assoluta che ogni giorno dibattiamo". Le recessioni sono state la base per i trend discendenti del reddito. L'ordinaria amministrazione è quella di un Paese a crescita economica, demografica e della produttività stagnante su tutti i fronti. Momenti di stasi uniti a shock recessivi creano le condizioni per la discesa del reddito.

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