lunedì 12 dicembre 2022

VARIOLIZZAZIONE...

 La vaccinazione è subentrata alla variolizzazione, e lo ha fatto tramite un meccanismo già acquisito dalla mente umana. Era stato osservato fin dai tempi più antichi che alcune forme di malattia ricorrono raramente più di una volta nella stessa persona, nel corso della sua vita. E quindi, quando la scarlattina il morbillo o il vaiolo si verificavano in una famiglia, era considerato saggio lasciare che la malattia facesse il suo corso, in modo da ottenere immunità da future infezioni. È sulla base di questo ragionamento che la pratica di inoculare la malattia venne introdotta dall’Oriente nel primo quarto del secolo scorso. Visto che nessuno può contrarre il vaiolo più di una volta, si diceva, perché non introdurlo artificialmente, trasmettendo la malattia nel periodo più opportuno? Ma la natura, per quanto compiacente, non accetta sempre il percorso che noi così ingegnosamente stabiliamo per lei. Ed infatti, la variolizzazione era un’operazione incerta e pericolosa. Con alcuni aveva effetto, e non la potevi distinguere da un normale attacco di vaiolo. Con altri aveva solo un effetto parziale, oppure nessun effetto del tutto. E questa operazione era spesso seguita da disagi, malattie della pelle, e altri gravi disturbi. Nè gli stessi variolizzati erano al sicuro dal vaiolo. Se per caso si prendevano il vaiolo dei loro vicini, allora si diceva: “Deve esserci stato un errore nell’inoculazione, perché è impossibile che una persona inoculata con successo possa avere il vaiolo”. Inoltre i variolizzati, oltre a soffrire delle conseguenze della malattia indotta, la trasmettevano anche a tutti quelli che gli stavano intorno. In questo modo il vaiolo veniva diffuso dal metodo stesso che avrebbe voluto sconfiggerlo.  Alla fine del secolo scorso la variolizzazione era diventata abitudinaria fra le classi più abbienti dell’Inghilterra. Le complicazioni e i pericoli non piacevano a nessuno, ma venivano accettati nel nome del dovere civile. La variolizzazione dei loro figli rappresentava un momento di ansietà che pesava come piombo sui cuori dei genitori amorosi, i quali apparivano grati e felici quando l’operazione andava in porto senza grosse complicazioni. La storia delle vaccinazioni è una storia di fallimenti, e man mano che uno di questi fallimenti si manifesta, si trovano delle scuse sempre meno sofisticate per giustificarsi.

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