Si stima che 2,6 milioni di poveri italiani potrebbero avere problemi di accesso al cibo mentre 100mila aziende rischiano di chiudere. In affanno sono soprattutto gli allevamenti. “La ricetta del mangime delle vacche da latte - spiega Andrea Broglia, imprenditore agricolo - dipende al 50% dal mais. Nel pastone poi c’è farina di soia, cotone e nucleo. Tutti prodotti che negli ultimi mesi hanno avuto un aumento esponenziale”. In soldoni, aggiunge Giansanti, la soia costa il doppio di un anno fa, il mais il 30% in più, il gasolio il doppio, i fertilizzanti il triplo. “La guerra è pericolosa, è pericolosissima - dice Broglia - Non si capisce più niente. Si registrano rincari mensili. E soprattutto nessuno sa quanto durerà. Oggi il mio allevamento può reggere il colpo. Ma se il conflitto prosegue a lungo, o se si risolve in favore della Russia, sarà un disastro. Il granaio d’Europa non esisterà più”. E allora arriverà la carestia. E il mondo sarà travolto dall’effetto devastante di quel battito d'ali di farfalla.
(fonte:Il Giornale - 12.4.2022)
In ITALIA serve un cambiamento epocale. Questa incapace classe politica è ora che se ne vada. Continua a fare danni, danni che pagheremo NOI, figli e nipoti.
RispondiEliminaLAMORGESE DIMISSIONI IMMEDIATE BASTA.
RispondiEliminaL'immigrazione è un problema UE e non solo della povera Italia.