giovedì 13 marzo 2025

POSTE ITALIANE - Sede di Torino - Via ALFIERI 10


Ho ricevuto diverse segnalazioni da follower, circa l'Ufficio Postale di Via Alfieri 10 a Torino. Questi signori e signore, lamentano una comunicazione non garbata da parte delle Responsabili. Visto che è la sede più importante di Torino non sarebbe utili che il Responsabile intervenisse?
Tony Pidenza. 


 

lunedì 27 gennaio 2025

La classica truffa dell’inquilino disonesto: una truffa ben mimetizzata.


ART.640 Codice Penale
:E’ il reato di chi, con arti o raggiri, inducendo alcuno in errore, ottiene per se o per altri un ingiusto profitto, con altrui danno. Artifici, raggiri, inganni, una serie molto vasta  nella quale rientrano parecchi comportamenti all’apparenza leciti. Immaginiamo l’ inquilino squattrinato che vuole disporre di un alloggio ma che non intende pagarne l’affitto; cercherà un proprietario da raggirare, ingannare, fare credere,.., di  essere quello che in realtà non è: un onesto inquilino. Grazie a questi inganni, simulazioni, suggestioni, riuscirà a firmare un contratto di locazione grazie al quale entra  nell’agognato alloggio. Una volta dento: pagherà per  qualche mese l’affitto e poi non tirerà più fuori 1 solo €.

Passeranno mesi e mesi prima di venire sfrattato ma nel frattempo ha abitato gratis in un alloggio  alla faccia dello sventurato proprietario.

Una vera e propria truffa che nel 99% dei casi non è considerata tale. Se il locatore si rivolge alla Polizia od ai Carabinieri si sentirà dire: è una questione civile  non certo penale: si rivolga ad un Avvocato. Non dategli retta!!!

Purtroppo Polizia e Carabinieri spesso dimenticano che il  reato di TRUFFA, si realizza in mille modi ed uno di questi  è quello di indurre in errore il proprietario di un alloggio  al fine di farsi affittare un alloggio per poi non pagargli l’affitto. In questi  casi ricordarsi sempre di presentare una bella querela alla Procura della Repubblica  od ai Carabinieri:  spiegando ed illustrando minutamente come l’inquilino truffatore vi ha ingannato.

Se agirete solo per via civile, ci rimetterete l’osso del collo: in quanto da un inquilino spiantato non potrete avere un solo Euro.

                                      Tommy Pidenza

 

 

martedì 21 gennaio 2025

Droghe, controcultura e controllo sociale

Droghe, controcultura e controllo sociale

 

L’Istituto Tavistock di Londra nacque nel 1920 in Tavistock Square, come clinica psichiatrica ad opera di Cyril Burt, esperto di ricerca sul paranormale e Hugh Crichton-Miller, vicepresidente dell’Istituto C.G. Jung di Zurigo. Il progetto era patrocinato dall’Ufficio per la Guerra Psicologica dell’esercito britannico sotto il comando dello psichiatra John Rawlings Rees.
Grazie ai finanziamenti della Rockefeller Foundation e a qualificanti presenze americane, il nuovo Istituto operava in sinergia con i britannici, fra i quali spiccava il vicedirettore della Clinica Tavistock, il suddetto Rees, cofondatore della Federazione Mondiale della Sanità Mentale. Ricordo che lo psichiatra John Rawlings Rees ebbe per studente l'ebreo Heinz (Henry) Alfred Kissinger…
Negli anni ‘60 l'istituto Tavistock, in collaborazione con i servizi segreti inglesi e la CIA, pilotò un esperimento sulla diffusione e l’impiego della droga, soprattutto quella prodotta artificialmente, l’LSD, nell’ambito di quel fenomeno socialmente destabilizzante che fu denominato "controcultura".
Dovevano bloccare il risveglio delle coscienze, e cosa c'è di meglio delle droghe?
I soldi arrivarono a fiumi dalla Fondazione Ford, dal Centro Britannico di Studi Ambientali, dal Ministero della Difesa britannico, dell’università di Harvard e dal Consiglio delle Ricerche di Scienze Sociali della Gran Bretagna, CIA, ecc.
Ovviamente queste tecniche di controllo sociale si estesero a tutto il mondo e l'Italia, come sempre, divenne un laboratorio a cielo aperto d'elezione.
Dall'acido lisergico (LSD) degli anni Sessanta e Settanta, infiltrarono nelle masse di giovani la devastante eroina… Il resto è storia. Una triste storia!
Oggi il livello coscienziale, quello cognitivo e la pulsione alla rivoluzione sono talmente infimi che le droghe non servono più, bastano i social, OnlyFans e la tv.

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