Sovranità & Tradizione
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domenica 2 marzo 2025
lunedì 24 febbraio 2025
lunedì 27 gennaio 2025
La classica truffa dell’inquilino disonesto: una truffa ben mimetizzata.
ART.640 Codice Penale :E’ il reato di chi, con arti o raggiri, inducendo alcuno in errore, ottiene per se o per altri un ingiusto profitto, con altrui danno. Artifici, raggiri, inganni, una serie molto vasta nella quale rientrano parecchi comportamenti all’apparenza leciti. Immaginiamo l’ inquilino squattrinato che vuole disporre di un alloggio ma che non intende pagarne l’affitto; cercherà un proprietario da raggirare, ingannare, fare credere,.., di essere quello che in realtà non è: un onesto inquilino. Grazie a questi inganni, simulazioni, suggestioni, riuscirà a firmare un contratto di locazione grazie al quale entra nell’agognato alloggio. Una volta dento: pagherà per qualche mese l’affitto e poi non tirerà più fuori 1 solo €.
Passeranno mesi e mesi prima di venire sfrattato ma nel frattempo ha abitato gratis in un alloggio alla faccia dello sventurato proprietario.
Una vera e propria truffa che nel 99% dei casi non è considerata tale. Se il locatore si rivolge alla Polizia od ai Carabinieri si sentirà dire: è una questione civile non certo penale: si rivolga ad un Avvocato. Non dategli retta!!!
Purtroppo Polizia e Carabinieri spesso dimenticano che il reato di TRUFFA, si realizza in mille modi ed uno di questi è quello di indurre in errore il proprietario di un alloggio al fine di farsi affittare un alloggio per poi non pagargli l’affitto. In questi casi ricordarsi sempre di presentare una bella querela alla Procura della Repubblica od ai Carabinieri: spiegando ed illustrando minutamente come l’inquilino truffatore vi ha ingannato.
Se agirete solo per via civile, ci rimetterete l’osso del collo: in quanto da un inquilino spiantato non potrete avere un solo Euro.
Tommy Pidenza
sabato 25 gennaio 2025
VEDERE: la realtà che ci circonda.: La responsabilità dell’agente immobiliare: quando ...
martedì 21 gennaio 2025
Droghe, controcultura e controllo sociale
Droghe, controcultura e controllo sociale
L’Istituto Tavistock di Londra nacque nel 1920 in Tavistock Square, come clinica psichiatrica ad opera di Cyril Burt, esperto di ricerca sul paranormale e Hugh Crichton-Miller,
vicepresidente dell’Istituto C.G. Jung di Zurigo. Il progetto era
patrocinato dall’Ufficio per la Guerra Psicologica dell’esercito
britannico sotto il comando dello psichiatra John Rawlings Rees.
Grazie ai finanziamenti della Rockefeller Foundation
e a qualificanti presenze americane, il nuovo Istituto operava in
sinergia con i britannici, fra i quali spiccava il vicedirettore della Clinica Tavistock,
il suddetto Rees, cofondatore della Federazione Mondiale della Sanità
Mentale. Ricordo che lo psichiatra John Rawlings Rees ebbe per studente
l'ebreo Heinz (Henry) Alfred Kissinger…
Negli anni
‘60 l'istituto Tavistock, in collaborazione con i servizi segreti
inglesi e la CIA, pilotò un esperimento sulla diffusione e l’impiego
della droga, soprattutto quella prodotta artificialmente, l’LSD,
nell’ambito di quel fenomeno socialmente destabilizzante che fu
denominato "controcultura".
Dovevano bloccare il risveglio delle coscienze, e cosa c'è di meglio delle droghe?
I
soldi arrivarono a fiumi dalla Fondazione Ford, dal Centro Britannico
di Studi Ambientali, dal Ministero della Difesa britannico,
dell’università di Harvard e dal Consiglio delle Ricerche di Scienze
Sociali della Gran Bretagna, CIA, ecc.
Ovviamente queste tecniche di
controllo sociale si estesero a tutto il mondo e l'Italia, come sempre,
divenne un laboratorio a cielo aperto d'elezione.
Dall'acido
lisergico (LSD) degli anni Sessanta e Settanta, infiltrarono nelle masse
di giovani la devastante eroina… Il resto è storia. Una triste storia!
Oggi
il livello coscienziale, quello cognitivo e la pulsione alla
rivoluzione sono talmente infimi che le droghe non servono più, bastano i
social, OnlyFans e la tv.
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